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Cos’è l’homeschooling?

Si tratta di un diritto del genitore e del figlio, che trova riscontro nell’art. 30 della Costituzione è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire, educare i figli. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.

È quindi una forma educativa perfettamente legale che permette, oltre all’ammissione alla classe successiva, anche di ricevere i titoli di studio ufficiali, quali licenza elementare, licenza media e diploma di maturità.

Si tratta inoltre di un sistema che dopo la pandemia del Covid-19 è stato scelto da un numero sempre maggiore di famiglie; secondo i dati del Ministero dell’Istruzione tra il 2018 e il 2019 erano 5.126 gli studenti in Italia che ricevevano questa forma educativa – 15.361 studenti tra il 2020 e il 2021.

Le forme di attuamento possono essere di diverso tipo: dalla divisione in gruppi con altri coetanei (scuole parentali) o lezioni completamente individuali (homeschooling); i bambini e ragazzi possono essere seguiti direttamente dai genitori, ma solo con un’autocertificazione che attesti le capacità tecniche e/o economiche per l’istruzione del figlio, o da un insegnante privato.

Quest’ultimo aspetto è disciplinato dal decreto legislativo del 16 aprile 1994, art 111 comma 2: i genitori dell’obbligato o chi ne fa le veci che intendano provvedere privatamente o direttamente all’istruzione dell’obbligato devono dimostrare di averne la capacità tecnica od economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità.

Homeschooling

o educazione parentale, è la possibilità di istruire i propri figli, dalle elementari fino alle superiori, per un periodo che va da un anno fino all’intero percorso di istruzione, senza ricorrere a un istituto scolastico, ma attraverso le lezioni private impartite a casa o da un insegnante privato.

Come fare richiesta per studiare da casa con l’homeschooling?

I genitori che scelgono di optare per l’istruzione parentale – homeschooling – devono presentare per prima cosa una richiesta formale a un Istituto Scolastico su territorio dove, al termine dell’anno scolastico, lo studente sosterrà un esame di ammissione alla classe successiva entro il 30 giugno.

Si tratta di un esame obbligatorio e necessario, sancito dal Decreto legislativo del 13 aprile 2017 n. 62 art. 23: in caso di istruzione parentale, i genitori dell’alunna o dell’alunno, della studentessa o dello studente, ovvero coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, sono tenuti a presentare annualmente la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. Tali alunni o studenti sostengono annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.

Una volta che l’alunno sarà risultato idoneo all’ammissione all’anno successivo, la famiglia potrà decidere se continuare con lo stesso sistema di educazione parentale, ripresentando lo stesso iter, o passare al sistema scolastico ufficiale e iscrivere, quindi, il figlio.

Il genitore, o l’insegnante privato, è responsabile dell’educazione dello studente sotto ogni aspetto, compreso quello del programma e del materiale di studio. Non vi è quindi l’obbligo di seguire il programma ministeriale e quello svolto dagli insegnanti scolastici, l’importante è presentare nel mese di gennaio, rispettando i tempi stabiliti dal MIUR, la domanda in modalità cartacea con i programmi e i materiali di studio (progetto didattico-educativo) ai dirigenti scolastici.

Lo stesso dirigente sarà anche responsabile della vigilanza riguardo all’assolvimento dell’obbligo formativo secondo il Decreto Ministeriale 13 dicembre 2001, n. 489, art. 2 comma 1: Alla vigilanza sull'adempimento dell'obbligo di istruzione provvedono secondo quanto previsto dal presente regolamento:

a) il sindaco, o un suo delegato, del comune ove hanno la residenza i giovani soggetti al predetto obbligo di istruzione;

b) i dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado statali, paritarie presso le quali sono iscritti, o hanno fatto richiesta di iscrizione, gli studenti cui è rivolto l'obbligo di istruzione.

Ultima richiesta da presentare è quella per l’esame di ammissione all’anno successivo. Si tratta dell’esame di idoneità che farà l’alunno entro il 30 giugno, la cui richiesta dovrà essere presentata entro il 30 aprile.

pro & contro

Il genitore deve sicuramente farsi carico di un impegno giornaliero per far sì che ci sia una dedizione completa all’educazione scolastica del figlio.

Da diversi studi non si registrano differenze sostanziali da chi ha fatto un anno di homeschooling, rispetto a chi ha seguito un completo ciclo di educazione scolastica tradizionale, ma non si hanno dati certi per gli studenti che hanno seguito un percorso prolungato di homeschooling.

Una contestazione spesso rivolta ai genitori che hanno optato per l’homeschooling, è la mancanza di possibilità di socializzazione con coetanei del figlio e il restringimento del rapporto con gli ingegnanti a un unico rapporto one to one che spesso coincide con il rapporto genitore-figlio.

La risposta a tali osservazioni, leggendo forum e gruppi su questa tematica, è la propensione delle famiglie a far socializzare il figlio nelle attività extrascolastiche (parco, sport, scuola di musica ecc).

Le motivazioni più frequenti delle famiglie che hanno scelto l’istruzione parentale sono la problematica di episodi di bullismo e la mancanza di fiducia nelle istituzioni scolastiche.

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